Il Superbonus 110% è un incentivo introdotto dal Decreto Rilancio, che permette di effettuare lavori di riqualificazione energetica e di riduzione del rischio sismico senza aver alcun tipo di costo. Grazie a questo incentivo, i beneficiari che eseguono lavori di ristrutturazione dal 1° luglio 2020 fino al 31 dicembre 2022 (in alcuni casi fino al 2023) possono, infatti, contare su una detrazione pari al 110% delle spese sostenute per l’esecuzione di tali interventi.
Per poter usufruite del Superbonus 110% bisogna essere in possesso di determinati requisiti, raggiunti con il rispetto di vincoli stabiliti dalla Legge, in particolare:
- Il bonus viene erogato solo se garantisce un miglioramento di almeno 2 classi energetiche, nel caso in cui questo traguardo non fosse raggiungibile, l’edificio deve comunque raggiungere la classe ottenibile più alta. L’aumento delle classi energetiche deve essere certificato da un Attestato di prestazione energetica (APE), rilasciato da un tecnico abilitato.
- Il bonus viene erogato se gli interventi contribuiscono alla riduzione del rischio sismico. In questo caso, l’unico requisito richiesto è che le abitazioni si trovino nella zona sismica 1, 2 o 3.
All’interno del Superbonus 110% rientrano sia gli interventi trainanti che quelli trainati. In particolare, gli interventi trainati possono essere realizzati contestualmente ad almeno uno dei seguenti interventi trainanti:
- Isolamento termico (o cappotto termico) delle “superfici opache verticali, orizzontali e inclinate” su più del 25% della “superficie disperdente lorda dell’edificio”, cioè la superficie che lo delimita esternamente, o dell’unità immobiliare posta all’interno di edifici plurifamiliari, a patto che sia indipendente e che disponga di uno o di più accessi autonomi raggiungibili dall’esterno.
- Interventi sulle parti comuni degli edifici per la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale esistenti con sistemi di riscaldamento centralizzati (ad esempio, a pompa di calore e a condensazione), di raffrescamento o per la fornitura di acqua calda sanitaria.
- Interventi sugli immobili unifamiliari o su unità indipendenti all’interno di edifici plurifamiliari, per la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale già esistenti con l’impiego di impianti alternativi per il riscaldamento (ad esempio, a condensazione e a pompa di calore), raffrescamento o produzione di acqua calda sanitaria.